horkos - giuramento

 horkos (giuramento)

i Greci tenevano in gran conto il giuramento:

esso possedeva un profondo ca­rattere religioso ed era come un sigillo divino che si collocava sulla  parla data. Gli dei stessi, nella epopea omerica, giurano per lo lo Stige, fiume degli Inferi, per la terra e per il cielo. Si giurava nel nome di diversi dei, generalmente Zeus, della Terra e di Elio, o degli eroi e divinità locali, quali i Dioscuri, Eracle ecc, I giuramenti solenni di prestavano nei santuari o nei luoghi c consacrati, ed erano accompagnati da sacrifici. Si giu­rava alzando le mani verso gli dei, che si chiamavano a testimoni; op­pure si posava la mano sull’altare e vi si aggiungeva un’imprecazione, vale a dire, si accettavano i peg­giori mali in caso di spergiuro; cosa questa che, tuttavia, non im­pediva che Greci violassero spesso il giuramento. Si prestava giuramento in tutte le occasioni (i magistrati nel momento di entrare in carica, gli efebi  prima di entrare in servizio nell’armata): nei regimi tirannici si giurava fedeltà al tiranno; nei pro­cessi i giudici prestavano giura­mento, come pure le parti in causa e, naturalmente, i testimoni. Le città che si alleavano tra loro suggellavano gli accordi col giuramento. Anche nella vita privata si ricorreva spesso al giuramento; le donne giu­ravano per le due dee (Demetra e Kore), ma si giurava anche per il cane, per l’oca e per il platano; questi giuramenti però conferivano semplicemente maggior forza ai di­scorsi, senza che per questo si in-corresse nel castigo degli spergiuri. che era scontato nell’inferi.