Dionysos chthonien. d'après les monuments figurés de la période classique

H. METZGER. 

Dionysos chthonien. d'après les monuments figurés de la période classique

BCH, 1944-1945 


Basandosi su dipinti su vasi attici a figure nere o rosse, l'autore studia:


Dioniso, divinità della vegetazione nascente, personaggio maschile che emerge dalla terra (tema parallelo a quello dell'Anodos di Coré). Già dalla fine del VI secolo su un lécito attico a figure nere pubblicato qui per la prima volta, una testa barbuta emerge dal suolo, mentre un Sileno e una Ménade si dedicano a riti non determinati: l'autore vi vede non una scena di dramma satirico, ma una testimonianza della credenza popolare nel ritorno di una divinità che favorisce la vegetazione nascente. Nel VI secolo (cratere Hope) la stessa scena avrà un carattere più simbolico e allegorico. 2) Dioniso, divinità infernale. Monumenti dell'epoca classica identificano Dioniso con Ade-Plutone; associato a Coré forma con lei una coppia infernale. Studio di tre vasi attici della fine del V secolo e dell'inizio del IV secolo: l'autore opta per un'interpretazione religiosa, Eracle che riporta Dioniso, divinità sotterranea, Eracle alla ricerca della felicità dionisiaca. Conclude che a partire dal IV secolo almeno la credenza popolare attribuisce a Dioniso le proprietà di una divinità infernale, dispensatrice di abbondanza e padrona dei morti. 3) Dioniso, divinità eleusina. L'autore descrive i monumenti figurati che associano Dioniso ai temi eleusini (già dalla fine del VI secolo, ma soprattutto nel IV secolo) e crede di poter seguire un'evoluzione progressiva: Dioniso iniziato, poi presidente delle iniziazioni, poi parigrado di Coré o di Demetra, quindi associato alle divinità agricole di Eleusi (idrie dello stile di Kertch). Allo stesso modo e sempre nel IV secolo (tema della nascita del bambino divino su vasi di Kertch), il bambino Dioniso viene attribuito nella credenza eleusina le caratteristiche del bambino Plutone; Brimos è forse Dioniso: effetto di un sincretismo popolare, consacrato dall'arte. I progressi del repertorio dionisiaco nel IV secolo sono legati a questa penetrazione di Dioniso nella religione eleusina: il tiaso dionisiaco assume allora un valore simbolico di immortalità nell'aldilà.